Le parole di Carlo Bagnoli, direttore di VeniSIA

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Una visione che diventa comune

Venisia #tradizione #innovazione #persistenza #cambiamento

Venezia è un paradigma. 

Paradigma delle città storiche, Venezia è stata per secoli la città contemporanea per eccellenza: aperta al mondo, inclusiva, resiliente a un ambiente fragile, operosa, un laboratorio vivente di arte e di cultura, di artigianato e di innovazione.
La città tuttora gode di gran parte di questa eredità, come dimostrano Università Ca’ Foscari Venezia e Fondazione Querini Stampalia, che – da sempre luoghi di ricerca e dibattito – si sono consolidate come istituzioni solide e prestigiose pur rimanendo attente a cogliere i segni della modernità.

tradizione e innovazione

È uno dei paradossi visibili (anche) a Venezia: tradizione e innovazione si completano a vicenda, piuttosto che agire come forze opposte. Tutte le novità sono un’evoluzione di ciò che esisteva in precedenza: c’è persistenza dentro il cambiamento e viceversa. Il ruolo essenziale delle cose passate emerge nella creazione di quelle nuove, come anche nell’infinito processo di cambiamento e nell’influenza reciproca di vecchio e nuovo. La persistenza del passato nel presente si basa sulla combinazione di elementi esistenti, in modo tale da creare qualcosa di nuovo.

Così, la tradizione diventa il pilastro su cui poter costruire il futuro. Rappresenta il quadro di riferimento per fornire linee guida in merito a quanto è sopravvissuto nell’evoluzione economica, sociale e culturale, incorporando quindi l’idea di sostenibilità. La tradizione illustra le competenze e i valori di un territorio, che resiste ed è in grado di rifiorire ancora, anche dopo secoli, generando nuove idee e opportunità: in questo flusso, la nascita quasi contemporanea di VeniSIA e Opificio Querini mostra un’intenzione quasi speculare. Entrambi “luoghi del fare”, ecosistemi dinamici e interconnessi che favoriscono la creazione di relazioni a lungo termine tra imprese e individui, radunati intorno a un’idea nuova di bene comune per la città, così da arrestarne il crollo non solo fisico, ma anche morale. Per ricordare che Venezia non è solo uno spazio funzionale che ha bisogno di essere (ri)popolato, ma un luogo distintivo che ha bisogno di essere vissuto, anche in comunità.

Abbiamo aderito con entusiasmo a Opificio Querini proprio perché condivide la nostra visione per il futuro di Venezia: preservare la storia e la cultura della città, ma allo stesso tempo rispondere alle tante sfide che la modernità le pone e coglierne le opportunità – fare di Venezia la più antica città del futuro.

 

Carlo Bagnoli

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